Lo studio di uno strumento è fonte di interesse e di piacere: bisogna scegliere il momento giusto per iniziare.
Facciamo un esempio: prima di chiedere a un bambino di leggere – scrivere – elaborare, sui banchi di scuola, i genitori e gli educatori lo aiutano con pazienza e cura affinché sviluppi il suo linguaggio parlato, il suo pensiero, la sua capacità espressiva e di controllo di tempi, modi e spazi.
L’apprendimento della musica è molto simile a quello del linguaggio: è utile saper ‘parlare la lingua della musica’, aver sviluppato con il canto, con il movimento e con una guida all’ascolto e all’analisi la propria naturale potenzialità musicale, la propria ‘Audiation’, per potersi poi esprimere al meglio con uno strumento musicale.
Se il bambino ‘comprende’ ciò che sta facendo, suonerà divertendosi, in modo espressivo, senza difficoltà ritmiche e con gusto. Si consiglia perciò di avvicinare un bambino a uno strumento dopo un periodo dedicato allo sviluppo della musicalità e del pensiero musicale o di affiancare lo studio di uno strumento con un percorso di questo tipo.
insegnano strumento: Paola Conte, William Fanni e Daniele Longo.